I 5 ossari più belli d’Italia

Caterina Licini
5 min readFeb 21, 2018

Orientativamente tra il 1500 e il 1700 decorare le chiese con ossa umane era una pratica molto utilizzata. Per gli amanti dell’arte “macabra”, ecco una lista dei 5 ossari più belli d’Italia.

  1. CHIESA DI SAN BERNARDINO ALLE OSSA- MILANO

La chiesa di San Bernardino alle ossa, si trova a Milano, più precisamente in piazza Santo Stefano ed è conosciuta anche con il nome di San Bernardino ai Morti. La chiesa risale al 1269 ma il suo completamento è avvenuto molti anni dopo, nel 1776. Le ossa che decorano i muri di questa chiesa si dice che provengano dal cimitero costruito accanto all’ospedale del Brolo (vecchio ospedale della zona soppresso nel 1652), il quale non riusciva più a ospitare le ossa dei defunti. Furono i Disciplini, chiamati così dalla disciplina dell’autoflagellazione cui accompagnano le preghiere, a costruire la cappella ossario, decorando i muri con le ossa dei confratelli, le ossa dei defunti dell’ospedale e le ossa dei condannati a morte. La cappella ossario, a pianta quadrata, è piccola e sviluppata in altezza. La volta è affrescata dall’artista Sebastiano Ricci il quale introduce la pittura veneta barocca a Milano e rappresenta:

  • Trionfo di anime in un volo di angeli
  • Gloria dei quattro santi protettori: Santa Maria Vergine, Sant’Ambrogio, San Sebastiano e San Bernardino da Siena.

Le quattro pareti sono interamente ricoperte di teschi, femori, omeri, disposti in modo da creare delle vere e proprie decorazioni in stile “rococò”. Un luogo totalmente inaspettato al centro di Milano.

San Bernardino alle ossa, Milano

2. MUSEO E CRIPTA DEI FRATI CAPPUCCINI- ROMA

La cripta dei Frati Cappuccini conosciuta anche come Chiesa di Santa Maria Immacolata, si trova a Roma, più precisamente in Via Veneto e fu fatta costruire da Papa Urbano VIII, vicino Palazzo Barberini. La cripta che si trova all’interno della chiesa risale al periodo tra il 1528 e il 1870 e ospita 4000 ossa tutte provenienti dal cimitero dell’ordine dei cappuccini. Per entrare nella cripta si devono scendere pochi scalini e passare attraverso una porta dove si può leggere « Quello che voi siete noi eravamo; quello che noi siamo voi sarete. » La cripta è formata da un piccolo corridoio dove sulla destra vediamo cinque cappelle, una di seguito all’altra. Ogni cappella ha un nome ed è interamente decorata con ossa:

  • Cappella delle tibie
  • Cappella dei bacini
  • Cappella dei teschi
  • Cappella dei tre scheletri
  • Cappella della ressurezione

Le ossa compongono immagini che rimandano chiaramente alla morte come: farfalle, clessidre, la falce del mietitore e la bilancia. Sono presenti scheletri di frati mummificati che indossano gli abiti tipici dei cappuccini, lungo tutto il corridoio inoltre ci sono magnifici lampadari fatti interamente di ossa, più precisamente creati con falangi e coccigi umani. Il perchè i frati cappuccini abbiano deciso di decorare queste cinque cappelle con resti umani, è sicuramente per evidenziare che in realtà il corpo non è altro che una “scatola” dell’anima, ed è sicuramente un modo per esorcizzare la morte. Un luogo oscuro e affascinante.

Cripta dei frati cappuccini, Via Veneto (Roma)

3. CHIESA DI SANTA MARIA DELL’ORAZIONE E MORTE-ROMA

La Chiesa di Santa Maria dell’Orazione e Morte si trova a Roma nel Rione Regona in via Giulia. La chiesa fu costruita dall’omonima confraternita con lo scopo di dare sepoltura ai morti senza identità o che comunque non avevano la possibilità di permettersi una degna sepoltura. Tutta la chiesa è colma di simboli associati alla morte e la cripta sotterranea ospita più di 8000 corpi. Tutto, compresi muri e lampadari sono ricoperti di ossa umane, in alcuni casi si possono addirittura vedere dei teschi con incisi sulla fronte il nome del defunto, il luogo, la data del ritrovamento del corpo e il motivo del decesso.

Teschi della cripta di Santa Maria dell’Orazione e Morte, Roma

4. CIMITERO DELLE FONTANELLE- NAPOLI

Questo cimitero in realtà è un antico ossario che conta 40’000 resti. Si trova nel Rione Sanità in via Fontanelle appunto, chiamato così perché in passato erano presenti fonti d’acqua. L’ossario risale al 1656, periodo in cui ci fu una grande epidemia di peste che provocò più di 250.000 morti ai quali si aggiunsero, anni dopo, i defunti a causa di un’epidemia di colera. Altre ossa invece provenivano dalle “terresante” o da chiese nelle quali non c’era più posto per la sepoltura. L’ossario rimase abbandonato fino al 1872 fino a quando Don Gaetano Barbati con l’aiuto di alcune donne, decise di riordinare le ossa dividendo il cimitero in tre parti:

  • Nella Navata dei preti mise le ossa provenienti dalle chiese
  • Nella Navata degli Appestati, mise le ossa dei morti durante le due epidemie
  • Nella Navata dei Pezzentelli, mise le ossa dei più poveri.

Questo macabro ma meraviglioso luogo è interamente scavato nel tufo. Un ossario carico di credenze popolari e superstizioni legate al culto delle anime pezzentelle, che solamente in una città come Napoli possiamo trovare.

Cimitero delle Fontanelle, Napoli

5. CATACOMBE DEI CAPPUCCINI- PALERMO

Le catacombe dei frati cappuccini a Palermo risalgono al 1600 e si trovano nel quartiere Cuba, annesse alla Chiesa di Santa Maria della Pace. É una delle principali mete turistiche di questa splendida città ed è conosciuta in tutto il mondo appunto per la presenza di un vasto cimitero sotterraneo. In queste catacombe, sono presenti principalmente mummie perfettamente vestite e divise in base al sesso e all’appartenenza sociale anche se la maggior parte appartene allo stesso ceto in quanto le pratiche di imbalsamazione all’epoca erano molto costose. Possiamo ammirare: prelati, ufficiali dell’esercito, borghesi, giovani vergini e ovviamente salme di frati cappuccini. La notorietà di questo macabro luogo ha attirato l’attenzione di molti tra cui famosi poeti, intellettuali e scrittori come: Alexandre Dumas, Mario Praz, Guy de Maupassant, Fanny Lewald e Carlo Levi.

Catacombe dei frati cappuccini, Palermo

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Caterina Licini

Sono una ex ballerina, una motociclista e una copywriter e da bambina scrivevo racconti i cui protagonisti erano zucche parlanti e fantasmi.